(Il Signore) parla un'altra volta a Mosè, quando Israele combatteva contro i nemici, per ammonirli, mentre erano in guerra, che per i loro peccati erano stati consegnati alla morte. Lo Spirito parla al cuore di Mosè di rappresentare la figura della croce e di chi avrebbe dovuto patire (su di essa), per significare che se non crederanno in Lui saranno in guerra eterna. Mosè in mezzo al combattimento ammucchiò armi su armi, e postosi più in alto di tutti distese le braccia, e così Israele vinceva nuovamente. Quando le abbassava, di nuovo venivano uccisi. Perché? Perché sapessero che non si potevano salvare, se non sperando in Lui. Ancora, dice in un altro profeta: “Per tutto il giorno ho steso le mie braccia verso un popolo disubbidiente e che si oppone al mio retto cammino”. Ancora una volta mentre Israele soccombeva, Mosè rappresenta la figura di Gesù, perché Egli doveva patire e proprio quello che credevano morto sulla croce avrebbe dato la vita. [LETTERA DI BARNABA 12,2-5a]