4. Socialità Negli Imenotteri la socialità è comparsa più volte nella storia evolutiva dell'ordine ed è dovuta ad una caratteristica genetica per cui tutti i maschi sono aploidi e tutte le femmine diploide. Ciò porterebbe, secondo alcuni studiosi, le femmine ad aiutare la madre a creare nuove sorelle, invece di occuparsi loro stesse della propria prole. Ogni colonia di vespe è formata da una regina e da un certo numero di lavoratrici. Nei climi temperati le colonie si disgregano con l'arrivo dell'inverno e per questo, verso la fine dell'estate, vengono prodotte nuove regine e maschi; dopo l'accoppiamento la regina si prepara a passare l'inverno in luoghi chiusi e protetti ibernandosi. In primavera deporà le prime uova da cui nasceranno le prime operaie che aiuteranno la regina a sviluppare la nuova colonia. Esitono anche vespe che hanno sviluppato una socialità parassita: la regina è in grado di conquistare, come un colpo di stato, colonie già sviluppate ed insediarvisi. Le vespe sociali giocano un ruolo fondamentale nella regolazione del ecosistema in quanto predano insetti dannosi con sui cibano le loro larve.
5. Il nido Il nido viene costruito con materiali simili al cartone, ottenuto masticando fibre vegetali ed impastandole con la saliva, oppure con fango. I nidi si possono trovare appesi a rami, rocce, sottoterra oppure dentro cavità vuote presenti negli alberi. Sono formati da celle esagonali con apertura inferiore e possono contenere da 10 a 100.000 individui. Le vespe solitarie della subfamiglia Eumeninae sono solite costruirsi delle piccole celle fatte di fango a forma vaso, per questo vengono anche chiamate vespe vasaio. Si pensa che i nativi americani si siano ispirati a questi nidi per creare i propri vasi di terracotta.
6. Nido con copertura esterna di una colonia di Vespa crabro. Nido senza copertura esterna di una vespa cartonaia (Polistes gallicus). Si possono notare le larve all'interno di alcune celle .
7. Il pungiglione Questa potente arma di difesa è stata sviluppata da molti insetti sociali appartenenti all'ordine Hymenoptera, per proteggersi da animali vertebrati molto più grandi di loro. È presente soltanto nelle femmine e si tratta di un organo ovipositore modificato che ha perso la sua funzione originale di deporrere le uova. Il pungiglione si comporta come una siringa biologica che inserisce nella vitttima composti chimici (veleno) che causano dolore, ipersensività allergenica e lesione dei tessuti. Il pungiglione di una vespa assomiglia a due spade che giacciono parallelamente in una guaina. Ogni spada ha degli uncini (tipo amo) rivolti all'indietro. Per pungere la vespa infilza una delle spade nella pelle della vittima e facendo appoggio su di essa inserisce l'altra, e così via, tutto in meno di un secondo. Una volta che il pungiglione è ben inserito la vespa rilascia il veleno. spada uncini A differenza del pungiglione di una vespa, quello di un'ape presenta uncini sulla guaina esterna non permettendo così punture multiple come invece possono fare le vespe.
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9. Vespula germanica Una vespa presente nell'emisfero boreale, nativa dell'Europa, Nord Africa ed Asia minore, è stata introdotta in molte altre parti del mondo: Nord America, Sud America (Argentina, Chile), Australia e Nuova Zelanda. Negli USA vengono chiamate “yellowjackets” per la tipica colorazione gialla a striscie nere. Mediamente è lunga circa 13mm e si distingue dalla Vespula vulgaris per la presenza di tre punti neri sulla testa. Costruisce il proprio nido vicino o nel terreno, è aperto e si collega al terreno con un peduncolo impregnato di un repelente per formiche, in modo da evitare un invasione. Cattura piccoli insetti e bruchi per alimentare le proprie larve, mentre gli adulti si cibano di nettare e fiori, ma sono anche attratte dal cibo umano come la coca-cola e la carne.
10. Due esemplari di vespula germanica. La vespa in basso alza le gambe anteriori per spaventare l'altra, probabilmente per difendere una risorsa di cibo o acqua. Altri due individui di vespula germanica impegnati in un combattimento aereo.
11. Vespa crabro Nota anche come calabrone, questa vespa può raggiungere i 5 cm di lunghezza nelle femmine. Dalla colorazione marrone con striscie nere-gialle, è la protagonista di molte leggende urbane, tra cui quella per cui tre punture di calabrone possano uccidere un essere umano e sette un cavallo. Falso. Il calabrone, nonostante la sua grandezza e il forte ronzio durante il volo, è meno agressivo di esemplari più piccoli di lui, come la Vespula germanica. L'ignoranza sulla vera natura della Vespa crabro ha condotto la specie vicino all'estinzione, per via delle distruzioni di massa dei sui nidi. Per questo in molti paesi come la Germania, la Vespa crabro è protetta dalla legge dal 1 gennaio 1987. La distruzione dei suoi nidi è vietata e punita con multe fino ai 50,000 euro.
12. Due esemplari di Vespa crabro in collisione all'entrata del nido. Vita da calabrone Documentario francese
13. Vespa mandarinia In inglese Asian giant hornet, è una vespa nativa dell'Asia tropicale e temperata ed è tra le vespe più grandi al mondo. Il suo corpo raggiunge i 5 cm di lunghezza (5,5 cm per la regina) ed ha un'apertura alare di 7,6 cm. La sua colorazione tipica è arancione-nera e rispetto ad altre vespa la sua testa è molto più larga. Le grandi ali le permettono di volare fino a 40 km/h e percorrere 97 km al giorno. Possiede un pungiglione lungo ben 6 mm che ignetta un potente veleno che può distruggere i tessuti umani. Una sua puntura può essere letale per qualsiasi persona se la dose di veleno è sufficiente. Masato Ono, un entomologista giapponese, descrive la sensazione come “un chiodo rovente che ti penetra la gamba”. Ogni anno in Giappone il numero di morti causati da vespa mandarinia è maggiore di quello dei morti per attacchi di animali selvatici velenosi e non, come l'orso e i serpenti velenosi.
14. Vespa mandarinia è un ottimo predatore che cattura insetti come api e mantidi. Queste vespe spesso attaccano interi nidi di api per catturarne le larve, con cui ciberanno le loro. Un paio di vespe è in grado di uccidere 30,000 api in poche ore, decapitandole con le loro possenti mandibole. Dato che le vespe adulte non sono in grado di cibarsi di proteine solide, le vespe masticano le proprie prede formando una pasta con cui cibano le proprie larve. Queste poi secernano un liquido ricco di amminoacidi che nutre gli esemplari adulti. Alcune ditte alimentari hanno messo sul mercato bevande a base di questo mix dopo averlo sintetizzato in laboratorio, pubblicizzandolo come un integratore alimentare in grado di migliorare la resitenza umana. Tuttavia non ci sono studi che dimostrano gli effetti dell' Hornet Juice (così viene chiamata la bevanda). Vespa mandarinia conosce pochi predatori naturali, il più pericoloso è l'uomo, che in giappone è solito cibarsi di esse sotto forma si sashimi o fritte. Hornet Juice Metodi di difesa