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Insalata di Fiabe

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Quando Unità fa rima con Creatività<br />

Con due classi <strong>di</strong> quinta elementare della scuola primaria <strong>di</strong> Inzago abbiamo<br />

realizzato alcuni incontri <strong>di</strong> scrittura creativa: l'obiettivo è stato quello <strong>di</strong> immaginare<br />

nuovi percorsi per celebrare insieme i 150 anni dell'Unità.<br />

Il progetto ha consentito ai ragazzi <strong>di</strong> raccontare un'Italia fantastica che ha preso vita<br />

sia grazie allo straor<strong>di</strong>nario libro “<strong>Fiabe</strong> Italiane” <strong>di</strong> Italo Calvino, sia al<br />

laboratorio linguistico/creativo che ci ha permesso <strong>di</strong> giocare e sperimentare con le<br />

infinite possibilità offerte dalla parola, dal linguaggio e dall'immaginazione.<br />

Dopo aver letto e interpretato in classe tre fiabe italiane: “Giovannino senza paura”,<br />

“La gallina Lavandaia”,“La camicia dell'uomo contento”, ci siamo cimentati nella<br />

meravigliosa sperimentazione, suggerita da Gianni Rodari, “dell'<strong>Insalata</strong> <strong>di</strong> <strong>Fiabe</strong>”.<br />

I ragazzi, mescolando gli elementi narrativi delle tre fiabe, hanno immaginato e<br />

scritto una nuova storia, che grazie alla creatività <strong>di</strong> ognuno ha dato vita a straor<strong>di</strong>nari<br />

e inaspettati percorsi. Sì, come potrete leggere, il risultato è stato un inno alla<br />

creatività a conferma che le fiabe sono un patrimonio al quale ognuno può attingere<br />

per imparare a confrontarsi, aprirsi a nuove esperienze e conoscere se stesso.<br />

Alla fine del lavoro troverete anche alcune rime sulle regioni italiane che i ragazzi si<br />

sono <strong>di</strong>vertiti a creare <strong>di</strong>mostrando grande desiderio <strong>di</strong> mettere in campo competenze<br />

già aquisite.<br />

Così, grazie alla capacità <strong>di</strong> mettersi in gioco dei ragazzi e alla fattiva collaborazione<br />

delle insegnanti, abbiamo conosciuto un'Italia magica in cui tra<strong>di</strong>zione e creatività,<br />

immaginazione e scrittura hanno dato vita a un'identità nazionale più vicina, giocosa<br />

e coinvolgente.


CLASSE QUINTA<br />

Scuola elementare Villaggio Residenziale<br />

C’era una volta una lavandaia che desiderava molto un figlio. Quando finalmente il<br />

suo desiderio <strong>di</strong> avere un figlio si avverò, lei era felicissima al contrario del triste<br />

figlio Giovannino. La lavandaia, molto preoccupata per il comportamento del figlio,<br />

cercò aiuto; tutti i suoi conoscenti vennero a sapere del suo problema e si precipitarono<br />

subito da lei per aiutarla. Lo zio coniglio Cicillo aveva una soluzione: “E' un compito<br />

molto complicato: per trovare la felicità deve trovare la principessa- gallina,<br />

ammazzarla, trovare lo scrigno e prendere la camicia della felicità“. Giovannino che<br />

non aveva paura <strong>di</strong> niente, si mise in cammino.<br />

Arrivò davanti alla grotta dove abitava la principessa – gallina e<br />

aprì la porta con un calcione. All’ interno trovò un gran tavolo imban<strong>di</strong>to; a capo<br />

tavola c’era una bruttissima principessa che pochi minuti dopo si trasformò in una


orrenda gallina. Giovannino le si avvicinò tranquillamente e l’abbracciò; con le lame<br />

celate donategli da Ezio Au<strong>di</strong>tore le perforò il cuore; lei si accasciò a terra morta.<br />

Giovannino si accorse che ce l’aveva addosso lei la camicia; gliela tolse, la indossò<br />

e urlò felice: “PIZZA CALDA E FANTA!!!”.<br />

Ale Tommy<br />

Un mostro viveva in un palazzo con un ragazzo <strong>di</strong> nome Giovannino e litigavano<br />

sempre per una camicia. Un giorno arrivò una gallina inseguita da Lupo Alberto a sua<br />

volta rincorso da un cacciatore e poi da un fucile volante. Il mostro e Giovannino<br />

rimasero immobili per quello che stava succedendo; allora il fucile sparò al cacciatore<br />

che cadde a terra sul lupo, a sua volta cadde sulla gallina che gli entrò in bocca.<br />

Quando il fucile sparò un secondo colpo, il proiettile bucò la camicia: tutti si misero a<br />

piangere, perfino al fucile usciva la polvere da sparo dalla canna... Solo dopo pochi<br />

minuti arrivò Cappuccetto rosso e tutti si buttarono su <strong>di</strong> lei per rubarle il cappuccio.<br />

Alla fine a Cappuccetto rosso rimasero solo le ossa e il cappuccio venne risucchiato<br />

dalla sua stessa pelle!!!<br />

DAVIDE


C’era una volta una gallina che ogni mezz’ora si trasformava in una signorina.<br />

Abitava in un pollaio, da sola. Un giorno decise <strong>di</strong> andare a cercare un marito; venne a<br />

sapere <strong>di</strong> un re che cercava una fanciulla per suo figlio; allora lo seguì al castello e<br />

conobbe il principe il quale, appena la vide, si innamorò <strong>di</strong> lei. Purtroppo spuntò una<br />

brutta lavandaia che la rapì e la portò via perché anche lei avrebbe voluto sposarsi<br />

con il principe. Il principe, però, che si era innamorato <strong>di</strong> lei, andò a cercarla<br />

dappertutto. Andò nel bosco a cercarla, vide la grotta dove la lavandaia viveva, andò<br />

dentro e vide la gallina. La lavandaia non c’era, così prese la gallina e tornarono al<br />

castello. La gallina si trasformò nella splen<strong>di</strong>da signorina!! Arrivati al castello il<br />

principe le donò un vestito magico che, indossato, le avrebbe permesso <strong>di</strong> rimanere<br />

una signorina per sempre.<br />

Elisa e Ilaria


C’era una volta, in un paese lontano lontano, un castello in cui viveva un re con la sua<br />

figlioletta, che ogni mezz’ora si trasformava in una gallina.<br />

Un giorno un baldo giovane, che era uno sguattero, s’innamorò della principessa senza<br />

accorgersi che la giovane si trasformava in gallina.<br />

Ambedue sapevano che il re non li avrebbe mai lasciati insieme, così scapparono.<br />

Il re <strong>di</strong>sperato andò a cercarla. Sul suo percorso trovò la scarpetta della giovane<br />

principessa; quando la prese si trasformò in un rospo.<br />

Un giovane <strong>di</strong> nome Leonardo lo vide e lo buttò nello stagno. Lì il re trovò un pesce<br />

multicolore e se lo pappò; così si trasformò <strong>di</strong> nuovo in uomo.<br />

Pochi metri più avanti il re trovò una fisarmonica; iniziò a suonarla componendo una<br />

melo<strong>di</strong>a incantevole. Dopo circa un minuto sentì cantare sua figlia e il suo amato. Il re,<br />

sentendo la loro voce, li trovò nella casa <strong>di</strong> una lavandaia.<br />

Il re furibondo iniziò ad urlare <strong>di</strong>cendo: “Perché sei scappata <strong>di</strong> casa!?“. Ad un certo<br />

punto arrivò la lavandaia che esclamò: “Che bella coppia che siete; dovete proprio


sposarvi!“.<br />

I due giovani si sposarono e dopo un anno dal loro matrimonio fecero un figlio <strong>di</strong><br />

nome Giovannino che era senza paura.<br />

<strong>Insalata</strong> <strong>di</strong> fiabe<br />

C’era una volta un mostro molto triste. Il mostro non sapeva come fare<br />

a rallegrarsi; allora chiese al ragazzo più felice del paese che lo aiutasse.<br />

Il ragazzo <strong>di</strong>sse: “Trova una gallina che fa le uova d’ oro; quando la toccherai sarai<br />

felice“.<br />

Allora il mostro si mise in marcia; andò in tutti i pollai e in tutte le fattorie, ma …<br />

niente, non riusciva a trovare una gallina che facesse le<br />

uova d’oro .<br />

Un bel giorno, mentre passeggiava, vide una gallina e <strong>di</strong>sse: “Wow, è la gallina<br />

giusta!“.<br />

Il mostro stava per toccare la gallina quando questa si trasformò in Scooby-Doo e<br />

scappò via.<br />

Il mostro iniziò a piangere, ma vicino a lui si trovava un’altra gallina; il mostro la<br />

toccò e si trasformò in una camicia.<br />

Umberto


<strong>Insalata</strong> <strong>di</strong> fiabe<br />

Un principe voleva una camicia. Entrato in sartoria, il principe incontrò un cassiere e<br />

gli chiese : “C’è una camicia?”.<br />

Il cassiere gli rispose: “C’è questa; però, se la vuoi, la devi pagare<br />

5500000000000 <strong>di</strong> euro!!’’.<br />

Il principe esclamò: ‘‘Cosa!!!! Io non ho così tanti sol<strong>di</strong>!! Però ho una gallina che<br />

cova uova d’oro!’’.<br />

Il cassiere rispose: “ Affare fatto principe”. E il cassiere prese la gallina e la portò<br />

nella propria casa, e il principe visse per sempre con la sua camicia che tanto<br />

voleva!!!<br />

FILIPPO e MATTIA<br />

C’era un gigante che viveva in un castello; non aveva mai avuto amici perché tutti<br />

avevano paura <strong>di</strong> lui. Un giorno arrivò per la prima volta un nuovo vicino: si<br />

chiamava Giovannino senza paura. Giovannino andò a trovare il suo nuovo vicino,<br />

non sapendo che fosse un gigante. Arrivò vicino e suonò il campanello. Il gigante aprì<br />

la porta. Giovannino, che non aveva mai avuto paura, questa volta si intimidì. Il<br />

gigante chiese: “Come ti chiami? “. “ Mi chiamo Giovannino“ rispose.<br />

Giovannino chiese: “Invece tu come ti chiami?“. “Mi chiamo


Fufi“ rispose il gigante. Il gigante e Giovannino fecero due chiacchere, però c’era da<br />

<strong>di</strong>re che Giovannino continuava a tremare dalla paura. Anche se, man mano, si<br />

tranquillizzava. A un certo punto Giovannino esclamò: “ Mmmh… non sei come ti<br />

descrive la gente“. Il giorno dopo si ritrovarono a casa del gigante e decisero <strong>di</strong><br />

andare in paese a comprare il pane in moto. Quando arrivarono in piazza Giovannino<br />

esclamò: “Signori questo gigante è buono come il pane“. Ritornarono a casa in<br />

moto. Arrivati a casa decisero <strong>di</strong> giocare a nascon<strong>di</strong>no. Giovannino inizia a contare:<br />

“1,2,3,4,5,6,7……..“. Quando finisce cerca, cerca, ma non lo trova. Ad un certo punto si<br />

gira e sente: “Buuuuuuuuuuuuuuh!!!!!“ e muore!<br />

FEDERICO E DENNIS<br />

C’era una volta una lavandaia che ogni giorno andava a lavare i panni al fiume. La<br />

cosa durò per tanto tempo. Una mattina d’ estate, mentre si recava come al solito al<br />

fiume, vide una gallina grossa e grassa e, poiché non era una donna ricca, decise <strong>di</strong><br />

portarla a casa per fare un brodo a suo marito, dopo una lunga e faticosa giornata <strong>di</strong><br />

lavoro. Allora se la portò a casa, ma come prese a strappargli le piume per poi<br />

metterla nella pentola, la gallina prese a urlare: “Dai, non mi strappare le piume; mi<br />

stai facendo male!!“. La donna si guardò in giro senza capire chi fosse stato a<br />

parlare; allora ricominciò a 'spennare' la gallina, ma sentì ancora: “E piantala …ti


ho detto che mi fai male; insomma come ti sentiresti se io mi mettessi a strapparti<br />

tutti i capelli!?“. La donna, sbigottita, chiese scusa alla gallina, ma poi <strong>di</strong>sse: “Io ti<br />

devo cucinare perché altrimenti non riuscirò a mangiare nulla stasera!“. La gallina<br />

allora <strong>di</strong>sse: “Se tu non mi cucinerai, io ti ricompenserò!“. “E come?“ <strong>di</strong>sse la<br />

lavandaia. “Ti regalerò una camicia!“. “Ma come mi potrà mai servire una<br />

camicia?“. “Se tu la indosserai, io farò un sacco <strong>di</strong> uova d’oro che potrai vendere e<br />

così non essere più povera“. La lavandaia, a quelle parole, chiese alla gallina se<br />

voleva andare a dormire nel suo letto, dato che per lei doveva essere stata una giornata<br />

davvero stressante; la gallina andò a dormire. Quando il marito tornò a casa dopo una<br />

giornata <strong>di</strong> duro lavoro nei campi, reclamò la cena. La moglie gli spiegò l’accaduto; ne<br />

<strong>di</strong>scussero a lungo. La mattina dopo andarono a controllare come stava la gallina:<br />

trovarono al posto della gallina una ragazza giovane con lunghi capelli castani che<br />

dormiva beata. La lavandaia, <strong>di</strong>sperata, andò a chiamare suo marito e suo figlio<br />

Giovannino, che se ne innamorò a prima vista . Quando tutti se ne furono andati via,<br />

tranne Giovannino, che era nascosto <strong>di</strong>etro al comò, la ragazza tornò gallina <strong>di</strong> scatto.<br />

Giovannino allora, <strong>di</strong>sperato, prese a rincorrerla per tutta la stanza, ma quella era<br />

troppo veloce e passava in tutti i buchini più impensabili: sotto il letto, sul<br />

lampadario e perfino nel forno. Alla fine Giovannino, con uno scatto fulmineo, riuscì<br />

ad acchiapparla e a portarla nuovamente sotto le coperte. Calò l’imbrunire e la gallina<br />

tornò ancora una bella ragazza. Giovannino, che aveva visto tutto, aspettò<br />

pazientemente la mezzanotte e, con un colpo preciso e ben calibrato, tagliò una ciocca<br />

<strong>di</strong> capelli alla ragazza che si mise a urlare. Giovannino, senza saperlo, tagliandole i<br />

capelli, aveva annullato la male<strong>di</strong>zione della ragazza, ma anche il potere<br />

<strong>di</strong> fare uova d’oro. Disperato per sua la sorte, Giovannino, siccome era un<br />

ragazzo senza paura, si precipitò con tutta fretta verso una casa con gran<strong>di</strong> finestre<br />

ricoperte da una sostanza verde e appiccicosa. Dentro, la casa era tutta grigia e c’era<br />

una terribile puzza <strong>di</strong> zolfo. Dentro una stanza c’era un enorme drago sputa fuoco che<br />

dormiva; piano si avvicinò e a gran voce urlò: “Sveglia, io so che tu hai la pozione per<br />

fare le uova d’oro!“. Il drago, assonnato, rispose: “Chi sei tu per <strong>di</strong>rmi che cosa devo<br />

fare?“. “Sono Giovannino senza paura, il figlio della lavandaia“. “Va bene


Giovannino, se vuoi la guerra la avrai! Ti mangerò in un sol boccone, hi hi hi hi !“. La<br />

lotta fu furibonda, ma Giovannino, astutamente, mise del pepe nelle narici del drago e<br />

il drago fece uno starnuto tale da far uscire dalle narici la pozione per fare le uova d’<br />

oro. Giovannino prese la pozione, mise dell’altro<br />

pepe nelle narici del drago e questo causò un altro starnuto, che egli raccolse in un<br />

barattolo. Tornato a casa, prese un mestolo, miscelò tutti gli ingre<strong>di</strong>enti e <strong>di</strong>ede tutto<br />

da bere alla ragazza …. Subito dopo la ragazza sputò un grossissimo uovo d’oro e<br />

così Giovannino <strong>di</strong>ventò ricco, sposò la ragazza, si comprò una casa nuova, ebbero tanti<br />

figli bellissimi e vissero finalmente felici e contenti<br />

Viola


VOGLIA DI CAMICIE<br />

C'era una volta un mostro che aveva per figlio una gallina triste.<br />

Il mostro, preoccupato della salute del figlio, gli chiedeva sempre che cosa non<br />

andasse, ma egli non rispondeva.<br />

Un giorno <strong>di</strong>sse “vorrei una camicia! Non è bello andare in giro NUDI! (beh...<br />

almeno ho le penne)”.<br />

Il mostro andò allora a cercare una camicia per suo figlio; cercò tra le persone<br />

che si trovavano in ogni luogo: in città, in pianura, in campagna, in montagna e<br />

al mare.<br />

Ma tutti, appena lo vedevano, morivano dalla paura.<br />

Un giovedì entrò in un castello.<br />

Incontrò un principe che non aveva paura <strong>di</strong> lui e che si <strong>di</strong>vertiva a bruciare le<br />

penne delle galline, così riuscì a raccontargli il problema che aveva con il suo<br />

bellissimo figlio.<br />

“Una camicia...” rispose il principe “Forse riesco a dartene una, ma a una<br />

con<strong>di</strong>zione”<br />

“Dimmi pure!”<br />

“Portami una penna <strong>di</strong> tuo figlio; se sarà bella come mi racconti ti darò una<br />

bella camicia.”<br />

Per convincere il figlio gallina a togliersi una penna, il mostro impiegò ben due<br />

giorni.<br />

Il mostro, dopo vari tentativi, riuscì a convincere il figlio gallina con la<br />

promessa <strong>di</strong> trascorrere una giornata al Luna Park.<br />

Quin<strong>di</strong> si recarono al castello dove però trovarono un cartello con la scritta<br />

“CHIUSO IL WEEK-END”.<br />

Tornarono alla loro casa e dopo due giorni ritornarono al castello dove fecero<br />

vedere la penna al principe che, stupito dalla bellezza della stessa, rimase a<br />

bocca aperta e gli caddero le braccia.<br />

Da allora in poi la gallina <strong>di</strong>ventò più felice, il mostro dovette accompagnarla al<br />

luna park e il principe rimase senza braccia.<br />

IAN


Su una casa <strong>di</strong> Bologna<br />

ha ni<strong>di</strong>ficato una cicogna.<br />

L’Emilia Romagna è<br />

bella come la Campania.<br />

Il mio nonno da sempre sogna<br />

<strong>di</strong> andare in Emilia a visitare Bologna.<br />

In Emilia Romagna voglio andare<br />

e l’idea non voglio cambiare.<br />

In Emilia Romagna c’è la pia<strong>di</strong>na<br />

Che fa da regina.<br />

In Emilia Romagna voglio andare<br />

Perché la pia<strong>di</strong>na voglio assaggiare.<br />

In Emilia Romagna<br />

bevon tutti la Vecchia Romagna…<br />

In Emilia Romagna c’è una buona pia<strong>di</strong>na<br />

che fa bene ad ogni bambina!<br />

In Emilia Romagna pescan le cozze,<br />

i pescatori alla sera tornan pieni <strong>di</strong> bozze.<br />

In Emilia Romagna voglio abitare<br />

perché piatti gustosi voglio sfornare.<br />

In Emilia Romagna voglio andare<br />

e nessuno mi può fermare.


Il Trentino-Alto A<strong>di</strong>ge è tutta montagna,<br />

trovi per forza almeno una castagna.<br />

A Moena c’è un bel paesaggio<br />

Ma manca il formaggio.<br />

In Trentino voglio andare<br />

E la sue province voglio visitare.<br />

A San Martino <strong>di</strong> Castrozza<br />

Nessuno ti strozza


LOMBARDIA<br />

IN LOMBARDIA C’E’ IL NAVIGLIO<br />

L’ADDA E’ IL FIGLIO .<br />

A MILANO C ‘E’ IL DUOMO<br />

E DAVANTI CI STA UN UOMO.<br />

A MILANO NON C’ E’ UN UOMO<br />

CHE NON ABBIA VISTO IL DUOMO.<br />

A MILANO I PANZEROTTI DI LUINI<br />

FAN GOLA A TUTTI I BAMBINI<br />

IN LOMBARDIA MANGIAN TUTTI IL PANETTONE<br />

SENZA ALCUN ECCEZIONE.


In Umbria ci sono tante colline<br />

ma non le galline.<br />

Ad Assisi gli affreschi <strong>di</strong> Giotto<br />

col turismo vanno in botto.<br />

In Umbria c’è l’alta collina<br />

Che è proprio carina.<br />

A Gubbio<br />

ci vai sempre senza alcun dubbio.<br />

In Umbria non mi posso spostare<br />

perché ci voglio stare.<br />

Vado in Umbria ma ho un bel dubbio<br />

vado ad Assisi oppure a Gubbio?<br />

In Umbria c’è tanta collina<br />

e in inverno scende la brina.


Valle d’Aosta<br />

Valle d’ Aosta che non si affaccia sulla costa.<br />

In valle d’Aosta si fa una lunga sosta.<br />

Se vai a sciare in valle d’Aosta<br />

Prenderai una bella batosta.<br />

Se vai a sciare in valle d’Aosta<br />

Non far come me se no ti spacchi tutte le ossa.<br />

In valle d’Aosta con la montagna<br />

Si beve e si magna.

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