La teoria dell’enneagramma nel modello olistico COREM

L’Enneagramma dei Tipi di Carattere o delle Personalità, dal nome del simbolo a Nove punti  è una teoria dei caratteri umani che riconduce le persone a nove (in greco “ennea” = nove, “gramma” = lettera, punto) tipi fondamentali.  Claudio Naranjo lo definisce come un’antichissima griglia diagnostica e lo descrive in “Carattere e Nevrosi” correlandolo con la psicodiagnostica moderna, dove il carattere viene definito come una cristallizzazione difensiva. Alcune fonti sostengono che si tratti di una teoria esoterica antica di molti secoli o forse millenni, ma le sue prime origini restano tuttora imprecisate. Quest’opera di “sistematizzazione” pare risalga ai sufi e da allora, per secoli, fu sempre e solo tramandata oralmente agli iniziati. Le tracce scritte dell’Enneagramma, come simbolo, sono alquanto recenti e partono da George Gurdjieff , nativo del Caucaso. Lo studio, come teoria della personalità e parte di un più complesso metodo per lo sviluppo spirituale, fu poi ripreso Ichazo, il quale abbinò al simbolo l’elaborata dottrina dei peccati capitali e dei vizi dell’intelletto e ne insegnò le basi in Cile e negli U.S.A. nei primi anni settanta. La diffusione dell’Enneagramma negli Stati Uniti prima, e poi in Europa e quindi in Italia, è da attribuirsi primariamente allo psichiatra Naranjo.  La Palmer ci tiene a sottolineare che  la trasmissione è rimasta orale per molti secoli poiché vi era il timore, intendendo appunto lo strumento unicamente come griglia diagnostica (non è il caso di Naranjo),  di usarlo per etichettare e inscatolare l’essere umano il quale è molto più versatile e complesso di ogni classificazione. Invita invece a considerarlo una possibilità per conoscere il proprio tipo psicologico il che consentirebbe di instaurare un rapporto attivo con se stessi allo scopo di diminuire la sofferenza del vivere.

 La rappresentazione grafica dell’Enneagramma è quella di un cerchio suddiviso in nove punti indicati dall’1 al 9 in senso orario, con l’ora 1 del quadrante che coincide con l’1 dell’enneagramma ed il 12 del quadrante che coincide col 9. I punti sono equidistanti tra loro e uniti da linee che rappresentano le relazioni interne del sistema. Queste linee interne di congiunzione sono fondamentalmente due:

Linea 3-6-9 che forma un triangolo equilatero (legge del 3);

Linea 1-4-2-8-5-7-1 le cui cifre costituiscono la sequenza periodica che si ottiene dividendo per sette uno qualunque degli altri numeri cardinali (legge del 7).

Poiché situati sulla circonferenza di un cerchio, i diversi punti sono equidistanti anche dal centro, a sottolineare che sono anche equivalenti, cioè che non esiste una gerarchia fra loro, uno di essi migliore o peggiore di un altro o più importante, e che sono quindi egualmente vicini e lontani dal centro del cerchio che è indicato dallo 0 e che rappresenta, simbolicamente, la libertà dalla egoicità in una fonte di carattere superiore.

Le tre tipologie fondamentali  di carattere, delle nove  descritte dall’Enneagramma sono classificate a seconda di come l’individuo ha preferenzialmente deciso di reagire  al malessere provocato in lui dalle coercizioni dell’ambiente con :

·         Pensiero         (5,6,7)   MENTE                                 AUDITIVO

·         Azione           (1,9,8)   ISTINTO                               VISIVO

·         Sentimento    (4,2,3)   CUORE                                  CINESTESICO

Il perdurare della precoce strategia adattiva si può comprendere alla luce del contesto doloroso in cui quella strategia ha avuto origine e del tipo di apprendimento che la alimenta, che porta ad una rigidità del comportamento adottato all’inizio come reazione d’emergenza. La fissità delle risposte e la perdita della capacità di reagire in maniera creativa al presente sono tipiche del comportamento nevrotico. La parola “carattere”, deriva dal greco “scolpire”, ha un aspetto motivazionale di carenza(ira, orgoglio, vanità ecc.), poiché ricerchiamo un particolare aspetto indotti dal fatto che ne soffriamo l’assenza,  esso  è alimentato dall’influenza di una tendenza cognitiva deformante (fissazione, “credenza”). Il carattere è ciò che rimane costante nella persona, perché è scolpito dentro da condizionamenti  comportamentali, emotivi e cognitivi. Il nostro conflitto di base, il nostro fondamentale modo di essere in disaccordo con noi stessi nasce dall’interferenza del carattere con l’autoregolazione dell’organismo.

Il nucleo fondamentale del carattere ha una duplice natura:

•             passione = aspetto motivazionale basato su una carenza che interagisce con

•             fissazione = tendenza cognitiva deformante, difetto cognitivo che alimenta la passione e viceversa (processo)

Tutti i tratti dei tipi di personalità ci appartengono,  ma uno in particolare funge da fondamenta.

Ci poi sono 3 istinti o mete fondamentali a cui ognuno di noi si vota:

•             la sopravvivenza (conservazione)

•             il piacere (sessualità)

•             il desiderio di rapporto (sociale)

quindi per ognuno dei 9 caratteri esistono 3 varianti, sottotipi, a seconda che predomini l’uno o l’altro istinto.

Le nove tipologie sono un insieme organizzato di strutture caratteriali che hanno fra loro rapporti specifici, contrasti, polarità e relazioni di vicinanza.

Quando ci si riconosce in un enneatipo è facile riconoscersi anche nei 2 tipi adiacenti al proprio (ALI). Ogni tipologia è affiancata quindi da altri due tipi. Ad esempio, il Perfezionista (tipo 1) nella figura geometrica è affiancato dal Mediatore (tipo 9) e dal Donatore (tipo 2). L’influsso dell’ala può attenuare o aumentare alcune caratteristiche del nostro tipo, se ad esempio il tipo Uno che tende a contenere le emozioni ha un’ala Nove, tale tendenza sarà rafforzata, se ha un’ala Due sarà attenuata.

Anche prendere in  considerazione le fasi di Stress e Riposo ci spiega perché a volte abbiamo aspetti di altre tipologie. Ad esempio, il Perfezionista (tipo 1) quando è in Stress mostra gli aspetti negativi del Romantico-Tragico (tipo 4); quando è in Riposo mostra aspetti positivi dell’Epicureo (tipo 7).

Le varie tipologie sono infatti collegate tra loro da un sistema di frecce che rappresentano il movimento della personalità in base a situazione di stress o di riposo, ci spostiamo dal punto in cui ci troviamo ed andiamo in altre personalità se siamo stressati, cioè in situazione problematica, o rilassati, in situazioni positive. Questo movimento, nella figura geometrica, viene indicato nella descrizione di ogni singolo tipo. Quando si segue il naturale movimento delle frecce, troviamo la personalità in fase di stress; quando andiamo in direzione contraria a questo movimento, troviamo la personalità in fase di riposo.

I nove enneatipi sono inoltre strettamente collegati alle nove Idee Sacre, come se ne farebbe esperienza nella coscienza illuminata, e alle loro virtù che sono una risultante del muoversi oltre l’identificazione con la struttura della personalità: è proprio la perdita di contatto con le Idee Sacre che genera gli i difetti cognitivi..

Il modello COREM,  a mio avviso, colloca, la teoria dell’enneagramma  come una delle possibilità, all’interno di altre che il modello include, di conoscenza del sistema persona (pragmatica). Ne riconosce le potenzialità,  nel counselling,  nell’applicare le sue leggi alle persone, come ipotesi che vanno validate, nel processo interattivo col cliente, dell’individuazione delle credenze limitanti (difetti cognitivi) (rielaborazione RET) che interferiscono con l’evoluzione della persona, anche se come sottolinea Cheli in Percorsi di consapevolezza : “la diagnosi finale potranno deciderla solo i diretti interessati”.

La sua diffusione introduce sicuramente, nel soggetto che sta cercando, il dubbio che la sofferenza interna che prova sia generata dal  conflitto  tra i suoi meccanismi automatici di azione e reazione e la sua parte “sana”, che ne sta fuori (numero 0)(centro di coscienza) e che incomincia a muoversi (risvegliarsi), ad osservare i meccanismi stessi in modo imparziale e distaccato(visione lucida) e nel riconoscerli e a sostenere la tensione tra i molteplici sé di cui e composta la sua persona, conciliandoli creativamente(ego consapevole) nella soddisfazione dei propri bisogni e stili comportamentali a seconda del contesto sociale e relazionale in cui essi si esprimono nel qui e ora.

E proprio in quest’ultima affermazione, sempre a mio avviso,che  il modello COREM,  si discosta dalla teoria dell’enneagramma non si tratta di sostituire, di liberarsi, dalle Passioni e sostituirle con Virtù ma di comprendere, prendere con sé, l’idea della sacra Armonia come un flusso dal non manifesto al manifesto, in cui l’intero quadro dell’universo cambia da un istante all’altro. Non perché nel concetto stesso di virtù non sia compresa la reintegrazione e il riappropriarsi dell’idea sacra che la virtù stessa esprime, ma perché nel votarsi ad una virtù vie è comunque in agguato un inganno egoico insito nella polarità e a cui il modello COREM pone attenzione.

Il modello COREM infatti integra il Core Quadrant del  Voice Dialogue per svelarne, come sottolinea Cheli, la trappola.

Esempio

POLARITA’Serenità TRAPPOLAIncapacità di sostenere le proprie opinioni, pur di evitare i conflitti. Rinuncia.
ALLERGIARabbia SFIDACapacità di sostenerle. Coraggio di non rinunciare.

Secondo in modello COREM, assumendo una dose omeopatica di sana rabbia è possibile soddisfare i propri bisogni  (chiaramente quando è eccesiva si sconfina nella tracimazione) e percepire la sostanza della Virtù Serenità  che non è dicotomica col suo opposto ma lo contiene riappropiandosi  così della propria Idea sacra di Perfezione nell’accezione dell’impeccabilità del momento presente per quello che è.  Una delle tante modalità che il modello COREM propone per abbracciare gli opposti  ed equilibrarsi cominciando a gustare l’essenza della “Serenità”, intesa come sopra,  è, per esempio, la comunicazione assertiva  il cui modello di riferimento è quello del “gioco a somma positiva (io sono ok, tu sei ok)” e il successo personale di uno non è basato sulla sconfitta dell’altro ma sulla sua valorizzazione.

Un’altra integrazione interessante che il modello COREM propone sull’enneagramma coinvolge la modalità di formazione delle passioni e vizi di cui Cheli, integrando diversi modelli tra cui anche i drammi del controllo dello  psicosociologo James Redfield, propone questa mappatura:

Raramente un bambino è amato incondizionatamente cioè accettato per ciò che è ma a condizione che… viene spesso dunque chiamato amore ciò che dovrebbe essere invece chiamato approvazione, un suo surrogato dato che essa nutre dei bisogni ma non il bisogno di essere amati perché l’amore non si merita a condizione che… ma “è”.

Questo genera confusione nel bambino che cerca di procurarsi la sua dose d’amore e di attenzione con il surrogato dell’approvazione e quando non vi riesce con questa con il surrogato del potere dato che “qualsiasi tipo di carezza è meglio di nessuna carezza”(A.T.) e che il rifiuto della propria realtà e sempre meglio della sua negazione che porta invece all’alienazione (Pragmatica).

L’azione che il soggetto mette in atto alla conquista del surrogato dell’amore al di là del suo genere, uomo o donna che sia, come spiega bene la Cattò, può avere un’energia Maschile (che da) e una Femminile (che prende).

Dati questi assunti Cheli estrapola le strategie al fine di ottenere questi surrogati che nel tempo si cristallizzano nei difetti cognitivi dei caratteri dell’enneagramma, e dunque tutto parte da un malinteso linguistico (digitale) dato che nulla vi sarebbe di male nell’approvazione se fosse chiamata col suo nome invece che amore.

MASHILE FEMMINILE
APPROVAZIONE 2 Donatore3 Efficiente7 Salvatore 6 Servitore9 Accondiscendente
POTERE 8 Intimidatore1 Inquisitore 7 Sfuggente4 Vittima5 Riservato