PANISMO:

La voce deriva dal nome del Dio Pan, attraverso l’aggettivo “pànico”. Pan è una divinità del mondo pastorale, con caratteri di selvaggia bestialità e legami con il mondo infero; celebri i suoi accoppiamenti in forma travestita.

Per paraetimologia il nome è collegabile anche alla voce greca “pan”, che significa “tutto”, così da attribuire al Dio il carattere di divinità universale della natura. A questa accezione si riferisce il termine panismo, da intendersi quale tensione a identificarsi con le forze naturali, fondendosi a esse con slancio gioioso e istintivo. La vegetalizzazione e l’animalizzazione dell’umano che si riscontrano in numerosi testi dell’Alcyone ne costituiscono esempi calzanti, in quanto si rappresenta la capacità di entrare in contato diretto con la natura, di ascoltare la sua voce, di vivere le sue misteriosi leggi fino a raggiungere la chiave dei suoi segreti.

Al cospetto della realtà naturale il superuomo dannunziano rivela la capacità di fondersi in essa, di perdere la propria identità umana per assumere in modo panico l’identità del paesaggio circostante. Questa fusione può giungere fino alla vegetalizzazione dell’umano: è come se il sistema nervoso del soggetto lirico si prolungasse fino nelle fibre delle piante e la rappresentazione della realtà circostante si svolgesse secondo quel particolare punto di vista. Altre volte l’identificazione avviene con creature animali, di solito strappate al mito.